04 Ott A chi viene in CGIL … ma non è iscritto
Condividiamo e per questo qui riproponiamo l’articolo del Segretario SPI Lombardia pubblicato su la newsletter n. 16/2021 dello SPI CGIL di Mantova. Spesso si “usano” i servizi dando per scontato che ci debbano essere, senza pensare a chi è che ce li garantisce. Riflettere è utile.
Quello che gli iscritti SPI CGIL sanno e… i non iscritti dovrebbero sapere.
di Valerio Zanolla
Voglio che mi seguiate in una sede dello Spi Cgil, in una delle tante sedi sparse nelle città e nei paesi della Lombardia (n.d.r. così come in tutta Italia), quelle sedi che hanno sulla porta il simbolo oramai famoso del Quadrato Rosso. Andiamoci e apriamo assieme la porta. Facciamolo in un giorno qualsiasi della settimana, entrando, certamente non vedremo niente di straordinario, delle persone sedute in una sala di aspetto, a volte tante a volte poche, il numero non conta. Ci troverete quella persona che deve compilare l’Isee per usufruire dei vantaggi dei quali ha diritto solo se ne fa domanda. Ci sarà il padre anziano preoccupato per il figlio che non trova lavoro. La giovane mamma che chiede di essere aiutata a compilare i documenti necessari per avere il diritto all’indennità di maternità. Il neo pensionato desideroso di verificare l’esattezza della sua pensione che l’Inps gli ha appena liquidato e tante altre persone che domandano di essere aiutate ad affrontare la tanta burocrazia presente nel nostro paese. La compilazione di documenti, ricevere una informazione sui diritti negati, gli assegni famigliari, le detrazioni fiscali, l’indennità di accompagnamento e mille altre incombenze. Vi chiederete allora come mai queste persone, in attesa nelle sale di aspetto, riconoscono nei nostri uffici un luogo dove rivolgersi con fiducia nella convinzione di trovare la giusta soluzione.
Chi ha detto a queste persone che in quest’ufficio dello Spi è possibile farsi ascoltare?
Queste sale d’aspetto sono identiche, con le stesse presenze, a tante altre che si trovano in centinaia di nostri uffici sparsi nella nostra regione (n.d.r. e in tutte le Regioni) dove ogni giorno migliaia di persone entrano con la certezza di trovare qualcuno che le ascolti e che gli dia la giusta dritta. Ma chi sono gli impiegati spesso già pensionati che dietro lo sportello accolgono gli utenti e gli aiutano?
Chi li sostiene?
Chi ha dato a loro l’informazione e la conoscenza per essere all’altezza del ruolo svolto? Di chi è la sede? Chi l’ha comprata, arredata fornita di strumenti, dei computer, delle stampanti e dei telefoni?
Ci sarà qualcuno tra gli utenti, sia esso iscritto al sindacato o non iscritto che si porrà questa domanda? Oppure s’immagina che la Cgil e lo Spi siano organizzazioni spuntate sulla terra casualmente per diritto naturale?
Ci sono sempre state e ci saranno per sempre?
Le persone che entrano nei nostri uffici devono sapere che tutto quello che trovano gli è dato grazie al contributo di chi è iscritto al sindacato, di chi è stato iscritto negli anni passati e di chi rimane iscritto. E le persone che dentro le sedi prestano la loro collaborazione sono sostanzialmente dei volontari che credendo a un’idea, prestano il loro tempo per aiutare i pensionati e gli anziani con passione ed entusiasmo. Ecco, tutte queste cose gli iscritti dello Spi le sanno, per questo rinnovano la tessera confermando il sindacato pensionati della Cgil il più grande sindacato del nostro paese. È ora di dirlo anche ai non iscritti, è ora di dire che con la tessera del sindacato in tasca le persone sanno una cosa di più di prima. Sanno da chi andare per far valere i loro diritti di cittadini, e questa non è una conoscenza da poco.
VALERIO ZANOLLA
Segretario generale Spi Cgil Lombardia.