DOCUMENTO POLITICO CONCLUSIVO DEL XI CONGRESSO DELLO SPI CGIL PROVINCIALE DI PRATO
In data 11 Ottobre 2018 presso l’Auditorium R. Castellani dell’Istituto d’Istruzione Superiori A. Gramsci J.M. Keynes di Prato si è svolto l’XI congresso dello SPI CGIL di Prato.
Il congresso approva la relazione introduttiva del Segretario Generale uscente Luciano Lacaria e le conclusioni del Segretario dello SPI Regionale Bruno Calzolari.
Assume l’intervento del segretario generale della Camera del Lavoro di Prato Alessandro Fabrizi e quanto emerso nel dibattito quali indicazioni per le iniziative sindacali da sviluppare nella nostra organizzazione e nel territorio pratese.
Gli iscritti partecipanti alle assemblee congressuali dello SPI CGIL di Prato hanno approvato a larga maggioranza con 1352 voti su 1369 (98,75%) il documento congressuale “Lavoro è” dando così mandato congressuale per il rilancio del Piano del Lavoro e della Carta dei diritti come strumenti e proposte per il contrasto delle politiche dell’attuale governo. Il Congresso denuncia con forza i disastri economici e sociali generati dai governi che si sono succeduti e i provvedimenti fino ad oggi presentati dall’attuale esecutivo e concorda che per uscire dalla crisi con meno povertà, meno diseguaglianze e più giustizia sociale, occorre creare occupazione dignitosa.
Il congresso assume il documento politico deliberato dall’assemblea nazionale delle donne presentato il 6/10/2018 che declina e contestualizza in politiche di genere gli obiettivi relativi a: condizione occupazionale delle donne in Italia; disparità salariale e organizzazione del lavoro; salute delle donne; molestie e violenze nei luoghi di lavoro e fuori dagli stessi.
Le proposte del sindacato vanno a contrastare la deriva populista e a intercettare i “vuoti” lasciati dalla politica impegnando tutte le strutture a partire da quelle più vicine agli iscritti, le Leghe, ad ascoltare i bisogni dei cittadini e ricercare strategie per farne politiche sindacali. Questo richiede anche una diversa gestione delle risorse della CGIL che vedano un incremento della ripartizione ai territori per sviluppare più servizi, iniziative politico sindacali e di formazione per avere nelle Leghe persone sempre più qualificate in grado di accogliere e dare risposte a quanti si rivolgono a noi.
Dare voce ai bisogni dei cittadini significa anche valorizzare lo strumento della contrattazione sociale, in particolare nel dibattito sono emersi i temi:
La CGIL è un sindacato che ha come valore fondante la solidarietà perno delle proprie scelte sia che si parli del valore della confederalità come solidarietà fra le diverse categorie, quelle tradizionali a cui oggi si aggiungono disoccupati e migranti, sia nelle scelte di politica fiscale che vede nella progressività delle aliquote l’equità per la redistribuzione delle risorse.
Riteniamo sia necessario costruire un modello di società alternativo a quello proposto troppo spesso dai mas media e fondato sulla paura e sulla lotta fra poveri, che sia fondato sul lavoro come valore, la legalità, l’uguaglianza, i diritti, la libertà e la dignità di tutte le persone, dei lavoratori e dei pensionati, di chi ha radici italiane e di chi cerca nel nostro paese un futuro migliore.
Nel salutare il segretario generale nazionale uscente Susanna Camusso, il congresso auspica che il congresso nazionale porti a una candidatura unitaria di tutta la CGIL per la sua successione.
Il Congresso assume gli o.d.g. approvati nei congressi di lega ritenuti arricchimento del documento congressuale in un’ottica territoriale: