28 Giu IMMIGRAZIONE: la CGIL stà con la Capitana Carola
“La cosa più assurda è che mentre si consuma, ormai da due settimane,
il dramma dei 42 migranti della Sea Watch, causato dal braccio di
ferro del ministro degli Interni Salvini, che ha categoricamente
vietato l’approdo della nave nei nostri porti, nel frattempo decine e
decine di altri migranti, in mano agli scafisti, raggiungono le nostre
coste senza che nessuno ne parli”. Lo ha fatto notare ieri (27/06/19) Giuseppe
Massafra, segretario confederale Cgil, intervistato ai microfoni di
RadioArticolo1 da Roberta Lisi.
Su Rassegna Sindacale la sintesi
(https://www.rassegna.it/articoli/dalla-parte-di-carola)
Il paradosso è che ci si continua ad accanire contro le Ong, che hanno
il compito dichiarato di salvare vite umane. “Viceversa, le navi dei
trafficanti non hanno problemi e continuano a viaggiare indisturbate
con i loro carichi d’immigrazione clandestina. Il tutto, con la
complicità di dati numerici costruiti sul nulla, perché i clandestini
presenti nel nostro Paese sono molto diminuiti nel corso degli ultimi
anni. Insomma, quella messa in atto dal governo è soltanto
un’operazione di propaganda, allo scopo di alimentare il conflitto
sociale fra italiani e stranieri presenti nel nostro Paese”, ha
osservato il dirigente sindacale.
“Il secondo grave problema è che Salvini e il governo italiano hanno
gioco facile a comportarsi così, perché alle spalle c’è il silenzio
assordante dell’Europa. Si costruisce consenso con l’odio, che si
fomenta in ogni occasione verso gli stranieri. È qualcosa di veramente
aberrante creare nemici inventati, come le Ong – coloro che esprimono
solidarietà -, le istituzioni, l’Unione europea, l’Olanda, solo perché
è il paese della bandiera dell’Ong. Il nemico è sempre qualcuno presso
cui scaricare le proprie responsabilità, che nel caso dell’Italia sono
del governo, incapace, in ventuno sedute del Consiglio europeo, di
modificare l’accordo di Dublino che avrebbe sancìto le responsabilità
dei singoli paesi in tema d’immigrazione”, ha proseguito il
sindacalista.
Il ministro Salvini ha annunciato di voler innalzare un muro al
confine della Slovenia, perché le rotte dei migranti stanno cambiando
e arrivare via terra da Est. “Questo è un delirio, che sta segnando la
nostra epoca, purtroppo, dopo le tante tragedie che hanno
caratterizzato il ‘900, ora siamo ripiombati in quelle tristi
situazioni. È una questione ancor prima che politica, economica e
sociale, innanzitutto culturale. abbiamo bisogno di costruire una
cultura del rispetto, della solidarietà, dell’umanità, che non
possiamo certo disperdere”, ha aggiunto l’esponente Cgil.
“Tornando ai fatti di ieri, a me sembra che quello della comandante
Carola Rackete sia stato un atto di legalità, perché innanzitutto
questa trentunenne tedesca ha compiuto una scelta di vita ed ha
portato i valori della nostra Costituzione nelle acque territoriali.
Ha scelto di disobbedire a una legge profondamente sbagliata, in nome
della difesa di un diritto più grande, che è per l’appunto la difesa
del diritto umano. Lo ha fatto nel pieno rispetto degli accordi
internazionali, del codice della navigazione, del diritto più antico
della storia dell’uomo che è il diritto alla libera circolazione. Lo
ha fatto mettendo 42 persone in salvo nell’unico porto sicuro, cosa
che non si può dire dei porti libici o tunisini. Ha fatto una scelta
giusta, importante, coraggiosa, riportando il nostro impianto
legislativo a 70 anni fa. Una scelta che noi sosteniamo in maniera
assoluta”, ha sottolineato Massafra.
“Abbiamo parlato di una resistenza attiva contro una legge disumana e
senza scrupoli, e continueremo a manifestare, a fare iniziative e
azioni dimostrative sul territorio per sostenere le Ong e tutte quelle
realtà che si occupano di favorire l’accoglienza e l’integrazione.
Stiamo costruendo una rete sul territorio per affermare un modello
diverso, basato sulla solidarietà. Vogliamo arginare questa pesante
deriva e difendere i diritti delle persone, di chi è più debole, di
far valere la giustizia sociale, che, da sempre, è uno dei grandi temi
che caratterizzano l’azione sindacale”, ha concluso il segretario
confederale.